Le promesse sono come le nuvole: volano di cielo in cielo
Immaginate IL SILENZIO surreale che prevale alla fine di un terremoto devastante che ha distrutto tutto ciò che ha incontrato durante il suo cammino! Ecco; è esattamente con lo stesso inverosimile e surreale epilogo che si è manifestato l’operato della Amministrazione Comunale e dei Servizi Sociali del territorio (nei confronti della mia emergenza abitativa da disabile totale).
Parole, fumo negli occhi ed ipocrisia; questi sono gli eventi che hanno sovrastato, dominato e contraddistinto l’intera vicenda! Come altro descrivere tutto ciò se non con le classiche promesse da campagna elettorale? Ah no; a pensarci bene; c’è un altro modo per descrivere tutto questo!

Come promettere ad un bambino di dargli un bel regalo per poi, confezionargli una bella ed accattivante scatola vuota! (ingannandolo e prendendosene gioco)
Eppure, mantenere la promessa fatta rappresenta (in questo caso, è meglio usare il condizionale: rappresenterebbe) il cardine ed il pilastro dell’impegno del buon padre di famiglia e quindi dello Stato e delle Istituzioni locali e non, nel garantire il benessere, la collaborazione, l’interattività e la serenità dei suoi cittadini.

In conclusione, voglio inserire un commento inviatomi da un utente su Whatsapp:
Quasi tutti uguali: occupano i posti che hanno solo per il 27 di ogni mese. Dedizione, responsabilità, coscienza, rispetto, impegno, onestà, collaborazione, tutte cose per cui vengono anche pagati; ma che purtroppo, non fanno parte del loro vocabolario.
Parassiti sociali delle peggiori specie