Se le locuste sono una delle piaghe della Bibbia; l’uomo sta diventando la piaga di tutto il creato.
Le locuste infatti, invadono territori immensi e nel loro sciamare, divorano tutto ciò che trovano riducendo raccolti, pascoli e tutta la vegetazione che incontrano in distese aride e desertiche.
Proprio come sta facendo l’uomo!
In quest’ottica distruttrice, l’uomo sta impoverendo e disgregando tutto ciò che lo ospita e che lo alimenta:
Le industrie che immettono nel suolo, nelle acque e nell’aria tonnellate di sostanze inquinanti in modo spregiudicato ed irrispettoso;
Rifiutidi ogni tipo, sparsi ovunque vi sia la presenza umana;
Giacimenti petroliferiche come una immensa siringa, dissanguano il sottosuolo e devastano il territorio;
La continua deforestazione che riduce continuamente lo stesso ossigeno che ci permette di vivere;
Le miniere che sventrano e deturpano paesaggi e territori incontaminati, divorando milioni di metri cubi di natura
Infine, le continue guerre che, oltre che per alimentare la sete di potere ed il predominio militare, neutralizzano tutte le forme di vita, sterilizzando interi popoli ed annientano lo stesso tessuto sociale che ci caratterizza come specie evoluta.
Da quando la malattia mi ha tolto moltissime cose (se non tutto) della mia quotidianità; sapete qual è la cosa più frivola e più semplice che oggi mi manca?
Il vestirmi in modo elegante! (come si evince da questo ritaglio di un giornale di più di venti anni fa, quando svolgevo il compito di sceglitore prima e di addetto al controllo qualità poi, in una Azienda produttrice di igienico-sanitari)
Erano gli anni 90 ed io ero sempre ben vestito
Si, perchè a me piaceva indossare una bella camicia con il colletto sempre in ordine; abbinarla con una cravatta elegante e dai toni poco sgargianti; indossare un bel pantalone ben stirato, confortevole e senza pieghe; calzare un bel paio di scarpe scure e ben pulite; indossare un impermeabile che desse un tocco finale a tutto il resto e, terminato il mio turno di lavoro (che spesso, andava avanti anche di festivo), andare al mio bar preferito a prendere un bel caffè bollente e leggermi (seduto al tavolino più appartato) il mio bel quotidiano di cronaca locale! Oggi, tutto questo è solo un bel ricordo ma dal sapore difficile da mandar giù!
Oggi? Solo tuta (larga) e pantofole!
Per stare a casa e quasi senza alcun movimento; vanno più che bene!
Ora che siamo quasi alle porte del Santo Natale, come da qualche anno ormai…
Si ripresenteranno puntuali, tutte quelle iniziative rivolte a deviare le nostre culture, le nostre abitudini di vita e la nostra stessa religione
Questo articolo è stato scritto il 22 NOVEMBRE 2018 ma ogni anno è sempre la stessa storia. Addirittura questa volta, in una nota trasmissione televisiva ho sentito dire che Babbo Natale avrebbe un’atteggiamento quasi da pedofilo! Rimango esterrefatto e senza parole!
Come quelle di:
Togliere il crocifisso dalle aule
Rimuovere il crocifisso dai Tribunali
Non festeggiare questa o quell’altra ricorrenza religiosa
Non allestire il presepe nelle aule delle scuole materne/elementari
Non portare all’asilo determinati giocattoli e/o oggetti che danneggerebbero la sensibilità altrui
Presepe e Crocifisso rappresentano la nostra cultura e la nostra storia
E, cosa ancor più grave, è che alcune di queste richieste, provengono proprio da coloro (cosa già successa pochi giorni fa) che, dovrebbero garantire la conservazione e la prosecuzione delle nostre tradizioni e dei nostri costumi: gli educatori e le educatrici dei nostri figli. Forse non hanno ancora realizzato che il risultato finale di queste azioni ipocritamente celate dal raggiungimento di una ipotetica eguaglianza ed integrazione; sarà quello della soppressione (di questo si tratta) del nostro credo, delle nostre tradizioni e, della nostra intera storia cattolica! L’integrazione deve essere intesa come la ricerca e la concretizzazione di un punto di incontro comune che permetta all’uno di vivere nel pieno rispetto dell’altro (naturalmente, partendo dalla naturalizzazione di uno nella società dell’altro) e che predisponga un miglioramento di tutti quei processi di vita che formano la piattaforma di crescita dell’individuo e di tutti i suoi cardini esistenziali. Non come una incondizionata accettazione ed introduzione di usi, costumi e religioni di altri Popoli che, pur costituendo una grande risorsa umana e sociale, non possono e non devono porre in sofferenza e far passare in secondo piano i nostri fulcri di vita come IL CROCIFISSO, IL PRESEPE e tutto ciò che fa parte integrante ed inscindibile della nostra identità socio-culturale. Integrazione significa RISPETTO, EDUCAZIONE, CONDIVISIONE ed INCONTRO di civiltà. Chi viene nel nostro Paese, deve accettare e condividere il nostro Essere ed il nostro Vivere! Se il suo credo non gli consente di condividere la nostra identità religiosa, è necessario predisporre tutti quei comportamenti e processi di tolleranza che sono alla base della crescita e della civilizzazione.
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