Italia in pillole: i paradossi economici della nostra società
Stando ad un rapporto oxfam, la ricchezza posseduta da 3,6 miliardi di persone nel mondo, è la stessa posseduta da soli 8 uomini. Ecco allora che, riferendoci al nostro Paese, suscita rabbia ed incomprensione l’enorme paradosso risultante da spese inutili, sprechi e la povertà in costante aumento
Carta igienica assente.
Avete presente quando, in preda ad un bisogno fisiologico urgente, vi precipitate nel bagno del centro commerciale e, solo dopo aver espletato il vostro bisogno, vi accorgete che non solo non c’è la carta per asciugarvi o che l’asciugatore elettrico non funziona ma che non c’è nemmeno il sapone liquido! Ecco, siete andati in direzione a lamentare tutto questo?
Incidenti stradali e vittime.
Sono anni che sento dire ai familiari delle vittime di incidenti stradali, di catastrofi provocate dall’uomo e di tragedie evitabili: voglio solo giustizia affinchè questo non capiti anche ad altri! Ma se sono anni che lo sento dire, probabilmente, la cosa si ripete puntualmente! Sembra che nulla ci insegni a prevenire ed a porre rimedio!
L’enorme giro di affari del calcio italiano
Nella sola stagione 2014-2015, si è attestato sui di 3,7 miliardi di euro di ricavi, fornendo lavoro a circa quarantamila persone ed utilizzando ogni anno duecentotrentacinquemila volontari. Tutto questo, ipoteca al nostro fisco, più o meno un miliardo annuo
Nel mondo si spreca oltre un terzo di tutto il cibo prodotto.
Basti pensare che l’insieme di tutti gli sprechi potrebbe sfamare 2 miliardi di persone al mondo. Solo nel nostro Paese ogni anno si buttano nella spazzatura 145 chili di cibo per ogni abitante. Nelle mense scolastiche, un pasto ogni tre va a finire nel cassonetto e, nei supermercati lo spreco alimentare equivale a quasi 19 chili all’anno ogni metro quadro. Le famiglie italiane confermano che ogni giorno vengono gettati circa cento grammi di cibo a componente
Mose
Il Mose, secondo il progetto originario (che prevede 78 paratoie mobili), doveva servire a separare la laguna di Venezia dal Mare Adriatico e costare 5 miliardi e mezzo di euro. Gli istituti finanziari italiani ed europei però, non si fidano dell’operazione e, diverse gare si chiudono deserte. Inoltre, il progetto risulterebbe ormai saturo di cedimenti strutturali derivanti dalla corrosione dell’acciaio e non funzionante per la grande infestazione di parassiti e cozze. Anche quando eventualmente a regime, l’opera richiederebbe dei costi manutentivi elevatissimi!
Armi
Per la realizzazione di eserciti ed armamenti nel mondo, si è raggiunta la ragguardevole cifra di 1.739 miliardi. L’Italia all’interno di questo business si posiziona al dodicesimo posto con più di 29 miliardi. Nel solo 2017, Le spese militari sono cresciute dell’1,1 per cento e la spesa prevista per il 2018 si attesta sui 21 miliardi di euro (il 3,4% in più rispetto al 2017).
Volantinaggio
Il volantinaggio, oltre ad un’enorme spreco di materia prima (carta ed inchiostro: la maggior parte dei consumatori, riceve le offerte promozionali direttamente nello smartphone e nella propria casella di posta elettronica) e di risorse (addetti alla consegna, magazzini e corrieri) genera anche un notevole flusso di lavoro nero (gli addetti alla consegna, vengono retribuiti spessissimo con pochi spiccioli, senza alcun contratto e costretti a spostarsi anche con i mezzi propri) ed un inutile servizio, se correlato all’era digitale in cui viviamo. In Italia vengono stampati circa 12 miliardi di volantini pubblicitari con consumo di carta (rilevato nel solo 2010) in 11 milioni di tonnellate (moltissimi di questi volantini, vengono buttati senza mai essere nemmeno sfogliati). In un Paese dove falliscono moltissime imprese al giorno, per l’impossibilità di far fronte alle tante incombenze fiscali e dove moltissime persone cadono in uno stato di povertà estrema; Il gioco d’azzardo si è ormai palesato come una vera e propria piaga sociale, che, con il convincimento di accaparrarsi una facile vincita, sta impoverendo sempre più persone, portandole ad una dipendenza ossessiva e distruttiva. La quota in ballo (tra gestori, addetti al settore, spettanze varie e tasse) ammonta a circa 80 miliardi di euro. Alcuni di questi business hanno poi, la loro sede all’estero ed è praticamente impossibile risalire a titolari, conti e responsabilità.
Il semplice buon senso direbbe di guardare tutto questo enorme sperpero e di concentrarsi sui veri bisogni della quotidianità.